– Organici: giudizio molto negativo della Uil
– Convegno Inpdap sulla previdenza complementare del pubblico impiego
Organici: giudizio molto negativo della Uil
Il giorno 7 marzo 2011 è proseguito, tra l’amministrazione e le organizzazioni sindacali, il confronto sull’organico di diritto del personale docente, per l’anno scolastico 2011/12.
Per la Uil scuola ha partecipato Pasquale Proietti.
L’amministrazione, oltre ad una ulteriore illustrazione della bozza di circolare, ha presentato le tabelle con l’attribuzione delle consistenze organiche ripartite a livello regionale.
La ripartizione a livello regionale è stata effettuata sulla base di parametri che, oltre del numero degli alunni iscritti alla scuola statale, tengono conto della situazione orografica del territorio e del contesto socio economico.
La Uil, come già negli incontri precedenti, ha ribadito la netta contrarietà ai tagli lineari e ha continuato ad insistere sulla necessità di una intesa che, per il futuro, prefiguri soluzioni che portino alla stabilità dell’organico.
Su questo è stata presentata una nota a verbale che alleghiamo.
Su questi ultimi aspetti l’amministrazione dice di condividere le richieste della Uil ma non assume impegni concreti e resta tutto molto indefinito.
Pertanto, sia per i tagli lineari che per l’assenza d’impegni precisi dell’amministrazione per un organico stabile, resta il giudizio molto negativo della Uil.
NOTA A VERBALE UIL SCUOLA
La Uil scuola conferma la netta contrarietà ai tagli lineari degli organici e ai tetti predeterminati a livello nazionale.
Siamo convinti che l’organico vada definito partendo dalle reali esigenze di funzionalità delle singole scuole, eliminando gli sprechi, dove ci sono, e dando risposte alle situazioni di criticità presenti nei vari territori.
La Uil scuola ritiene necessaria un’intesa tra le parti che, parallelamente alla definizione dell’organico 2011/12, prefiguri per i prossimi anni scolastici un organico funzionale, pluriennale e stabile, che preveda anche una titolarità di sede o di rete per gli insegnanti di sostegno della scuola secondaria di secondo grado.
Convegno Inpdap sulla previdenza complementare del pubblico impiego
Il giorno 04.03.2011, presso l’Auditorium dell’Inpdap di Via Santa Croce in Gerusalemme 55, si è tenuto il convegno “La previdenza complementare del pubblico impiego” sotto la presidenza del Dott. Enrico Matteo Ponti, coordinatore Commissione prestazioni.
Per la Uil scuola era presente Francesco Sciandrone.
I lavori sono stati aperti dal saluto del Presidente dell’Inpdap Crescimbeni e la relazione introduttiva è stata tenuta dal Dott. Ruggini, coordinatore Commissione Previdenza complementare Tfs – Tfr.
Il presidente dell’Inpdap Crescimbeni, nel salutare favorevolmente l’ingresso di Perseo e Sirio tra i fondi pensioni complementari, completando così tutto il pubblico impiego, ha evidenziato le difficoltà di decollo della previdenza complementare, stigmatizzando che solo il 10,3% dei lavoratori è iscritto a Fondi pensione e che costituiscono freno alle iscrizioni a fondi chiusi, contrattuali, la scarsa fiducia negli investimenti, che porta gli interessati a chiedersi “che fine faranno i nostri soldi”, e la mancanza di conoscenza della Previdenza diretta.
Il Dott. Ruggini, nella sua relazione, ha precisato che si è perso del terreno ed una buona opportunità, essendo in ritardo di almeno 15 anni dalla riforma previdenziale di Dini. Con 35 anni di versamento a Fondi pensioni complementari si raggiunge un rendimento dal 10 al 20% lordo, costituendo realmente un 2° pilastro nel sistema previdenziale.
Ha illustrato, inoltre, dettagliatamente il percorso della previdenza complementare, evidenziando come punto dolente il trattamento fiscale che, nel settore pubblico, stando alla L. 124/93, prevede un prelievo del 23%, mentre in quello privato arriva al massimo al 15%.
Ha auspicato, infine, che ci possa essere al più presto maggiore consapevolezza della pensione diretta, in modo tale da arrivare alla previdenza complementare quasi mediante un percorso obbligato.
Si sono susseguiti una serie di interventi di esponenti del mondo sindacale e della politica che hanno messo in risalto la lenta affermazione del sistema delle pensioni complementari.
In particolare, si deve sottolineare l’intervento dell’On. Cazzola che, nel segnalare il malessere della previdenza in genere, auspicava come possibile soluzione per la previdenza tre percorsi: 1) integrazione al minimo del sistema contributivo; 2) tassazioni più favorevoli; 3) obbligatorietà della previdenza complementare, liberalizzando una parte dei contributi previdenziali per spostarli in un fondo chiuso.
Domenico Proietti, segretario confederale Uil, ha tenuto a precisare che, per far funzionare bene i sistemi previdenziali, è necessaria sia la stabilità economica che la certezza normativa, sostenendo come il sistema della Previdenza complementare in Italia sia all’avanguardia in Europa e nel mondo, affermando pure che, per renderlo più efficiente, sia indispensabile separare l’investimento previdenziale da quello finanziario.
Per ultimo è intervenuto il Dott. Finocchiaro, presidente del Covip (comitato di vigilanza sui fondi pensioni complementare) il quale, nel congratularsi con tutti gli intervenuti che si sono succeduti nella mattinata, ha auspicato che si faccia al più presto una grande campagna di informazione, per dare sufficiente consapevolezza della pensione complementare.
I lavori sono stati conclusi dal Dott. Borio, presidente del Civ (Consiglio di indirizzo e Vigilanza) dell’Inpdap.