Conferenza europea sulla scuola dell’infanzia – BUDAPEST

Illustrato nel corso dei lavori il modello di istruzione italiano

Il 20 e il 21 febbraio si è tenuta a Budapest la Conferenza europea sull’educazione della prima infanzia (0-6 anni) organizzata dal CSEE in collaborazione con la Commissione europea, DG Educazione e cultura. Per la UIL Scuola hanno partecipato Noemi Ranieri e Rossella Benedetti.
L’iniziativa, in continuità con altre svoltesi nel corso degli anni grazie all’impegno del sindacato europeo su queste tematiche, ha riunito 60 rappresentanti di 22 Paesi aderenti alla UE e al di fuori della stessa Unione. Nei due giorni di lavoro diversi punti di vista sono stati illustrati e discussi, a partire dalle evidenze presentate dai rappresentanti del CSEE , della IE, sulla base di un’inchiesta svolta insieme alla University of East London, e dalla Commissione Europea. Nei due giorni, inoltre, alcuni Paesi partecipanti hanno portato all’attenzione dei presenti le proprie esperienze in relazione agli argomenti trattati. Alla UIL Scuola è stato chiesto di illustrare il sistema italiano, specificando in particolare le modalità di integrazione adottate per gli alunni stranieri e per i nomadi e di indicare quali azioni ha intrapreso il sindacato affinché gli obiettivi di EU2020 vengano raggiunti. Lo scambio di informazioni tra Paesi è stato senz’altro proficuo e permetterà alla UIL Scuola di agire in modo sempre più incisivo nel confronto con il Governo su tali argomenti.
Ma lo scopo della Conferenza non si è limitato alla pur necessaria opera di diffusione di dati ed esperienze: dai lavori di gruppo della prima giornata sono emerse anche nuove istanze da inserire nel documento politico che l’assemblea del CSEE adotterà nella prossima riunione generale e che informerà perciò l’azione del sindacato europeo nei prossimi mesi. La UIL Scuola si è spesa affinché nella sezione dedicata alle condizioni di lavoro del personale coinvolto fosse inserito un chiaro riferimento alle riforme delle pensioni che obbligheranno i lavoratori a restare in servizio oltre un’età accettabile per questo tipo di impegno. La proposta della UIL Scuola ha incontrato un ampio consenso.

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